Verde stabilizzato, quali sono i vantaggi

Adatto a qualunque tipo di ambiente, il verde stabilizzato è una soluzione in grado di unire gusto e rispetto per l’ambiente.

Arredare gli interni della propria struttura – ristorante, albergo, centro congressuale o fieristico – con soluzioni di verde stabilizzato porta con sé numerosi vantaggi. 

Gli impianti di verde stabilizzato rappresentano un ottimo investimento sia in termini estetici, in quanto garantirà una bellezza senza tempo, sia di immagine: una scelta 100% green per l’arredamento significa zero impatto ambientale, le nostre piante stabilizzate sono totalmente ecosostenibili. 

Prima di vedere nel dettaglio perché conviene scegliere il verde stabilizzato, vediamo di cosa si tratta e come si crea.

Verde stabilizzato, cos’è

Il verde stabilizzato è un insieme di piante, fiori, arbusti, muschi e licheni, sottoposti a un processo al 100% bio che ne permette la conservazione, per lasciare che la bellezza non venga rovinata dal tempo. 

Questo procedimento rispetta la natura, è a impatto zero e allunga la vita delle piante.

Verde stabilizzato, il procedimento per ottenerlo

Per ottenere un risultato perfetto, le piante vengono raccolte quando sono nel loro massimo momento di bellezza ma sempre nel rispetto dei periodi di rinnovamento naturale.

Le piante, prima di essere stabilizzate, vengono controllate una per una e pulite da eventuali parassiti nocivi.

Il processo di stabilizzazione ha una durata che varia da una settimana a venti giorni, in base alla grandezza degli impianti da stabilizzare. 

Le piante vengono immerse dai piedi, che sono ancora freschi, in pochi centimetri di una soluzione la cui miscela è brevettata: acqua, glicerina vegetale, sostanze nutritive e coloranti alimentari. Come detto la miscela, che a stabilizzazione ultimata andrà a sostituire la linfa della pianta, è 100% biodegradabile e ogni ingrediente concorre al benessere della pianta stabilizzata: la glicerina aiuta a trattenere l’acqua, i coloranti donano il colore e i nutrienti aiuteranno la pianta a mantenersi nutrita durante tutto il processo.

Questo processo prende il nome di stabilizzazione per capillarità e bisogna tenere in considerazione che ciascuna specie vegetale ha le sue specifiche esigenze: oltre al tempo necessario, a variare saranno anche la temperatura di immersione, i nutrienti utilizzati e il periodo di raccolta.

Il procedimento appena descritto è perfetto per il fogliame, per quanto riguarda i fiori, invece, si parla di stabilizzazione per doppia immersione. Questa tecnica è composta, come suggerisce il nome, da due immersioni: la prima in soluzione alcolica pura per 24 ore, in modo da disidratate il fiore che deve essere freschissimo per una buona riuscita. Questa prima immersione farà perdere il colore originale ma lascerà intatta la forma. La seconda immersione avverrà in una miscela di alcol, glicerina e coloranti alimentari: i primi due elementi, combinati insieme, reidrateranno il fiore.

Stabilizzazione e preservazione, la differenza

Pur essendo entrambe tecniche di conservazione, la stabilizzazione è un processo che viene utilizzato su piante vive, la tecnica sopra descritta serve a mantenerne la freschezza. La preservazione, invece, serve a reidratare la pianta e, per questo motivo, viene utilizzata su piante essiccate, come i muschi e i licheni. 

Tra le due è la stabilizzazione quella a risultare più affidabile nel tempo.

Quanto dura una pianta stabilizzata

Non è facile dire con certezza quanto a lungo nel tempo duri una pianta stabilizzata, i fattori che incidono sulla durata del suo ciclo di vita sono tanti: caratteristiche della pianta scelta, esposizione atmosferica, umidità ed eventuali manipolazioni. 

In generale acqua, luce diretta e fonti di calore sono i tre elementi che maggiormente tendono ad accorciare la vita della pianta

In condizioni ottimali può arrivare anche a dieci anni di vita.

Come mantenere una pianta stabilizzata

Una pianta stabilizzata non necessita di manutenzione ma per assicurarle le migliori condizioni bisogna attenersi ad alcune regole, ricordate che si parla di prodotti 100% naturali:

  • Non innaffiare la pianta. 
  • Utilizzare piante stabilizzate come arredamento esclusivamente d’interni
  • Non esporla direttamente ai raggi solari
  • Tenerla lontana dalle fonti di calore
  • Posizionatela in ambiente in cui il tasso di umidità non sia inferiore al 40-50% e non superiore al 70%

I vantaggi del verde stabilizzato

Il verde stabilizzato è una soluzione per arredare gli spazi interni sia di una singola abitazione sia di ambienti professionali, come uffici o ristoranti . Sarà un sempreverde, la sua bellezza sarà in grado di fermare il tempo.  Elegante e pratico, adatto a chi ama il green ma anche a chi non possiede il pollice verde: non necessita, infatti di manutenzione particolare come potature, fertilizzanti, terriccio, innaffiature. 

Non subisce le aggressioni climatiche tipiche dei posti chiusi: il verde manterrà alta la sua qualità nei vari periodi dell’anno.

Affidarsi al verde stabilizzato, per dare un tocco di classe all’arredamento, vuole anche dire essere rispettosi dell’ambiente, si tratta di una scelta responsabile e al 100% ecosostenibile: il mantenimento di una pianta stabilizzata, infatti, non necessita di acqua o terra, si tratta di una soluzione a impatto zero: nessuno spreco di risorse naturali.

Per questa sua peculiarità, il verde stabilizzato, rappresenta un investimento che rappresenterà un grosso vantaggio economico, considerando anche che una pianta stabilizzata dura molti, molti anni.

Altri importantissimi vantaggi del verde stabilizzato:

  • Aiutano a purificare l’aria
  • Non emettono Co2 abbattendo l’impatto dell’inquinamento
  • Possono restare per lungo tempo al chiuso, senza luce
  • Sono fonoassorbenti: ottime per ridurre il rumore da una stanza limitrofa. Vantaggio per mantenere insonorizzati gli uffici delle aziende.

Condividi

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on email